sabato 15 settembre 2007

Una piacevole sorpresa

L'indirizzo del nostro blog è stato inserito sul sito:
http://ricerche-scolastiche-swicki.eurekster.com/schede+didattiche/.

E' stata una piacevole sorpresa...

Giuliano

V O L O N T A R I C E R C A S I

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE
CENTRO SCUOLA TERRITORIO

c/o Direzione Didattica II° Circolo di Albenga, via Mameli 24 17031 Albenga
http://www.centroscuolaterritorio.blogspot.com/


Comunicato stampa

L’Associazione, formalmente costituitasi un anno e mezzo fa, lavora già da tempo nelle scuole cittadine per facilitare l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri e supportare le insegnanti nel loro delicato lavoro di alfabetizzazione.

L’Associazione si basa sul lavoro volontario di tutti coloro che credono nel rapporto interculturale, nel dialogo inter religioso e nella costruzione di una società solidale.
La scelta di alcune persone di donare parte del loro tempo libero per aiutare gli altri, in questo caso la scuola e gli alunni stranieri, ha una valenza pedagogica enorme, soprattutto in una società come la nostra dove tutto viene monetizzato.

Allo scopo di diffondere la cultura del Volontariato, l’Associazione ha promosso il Progetto Ulisse attuato in collaborazione con i Licei della nostra città: ogni anno una ventina di ragazzi aderiscono al Progetto. Altresì l’Associazione è convenzionata con l’Università di Genova, Facoltà di Scienze della Formazione, per cui gli studenti possono effettuare l’attività di tirocinio prevista dal loro piano di studi.

L’attività volontaria promossa dall’Associazione si è svolta, finora, presso il Plesso Paccini e il Plesso Vadino del II° Circolo Didattico anche se in futuro potrà estendersi ad altre istituzioni scolastiche.

L’ASSOCIAZIONE E’ ALLA COSTANTE RICERCA DI VOLONTARI AI QUALI VIENE RICHIESTO UN IMPEGNO MINIMO DI DUE ORE SETTIMANALI; NON E’ RICHIESTA UNA PREPARAZIONE SPECIFICA; VIENE GARANTITO DA PARTE DELL’ASSOCIAZIONE IL SUPPORTO PSICOLOGICO E LA POSSIBILITA’ DI UTILIZZARE MATERIALE DIDATTICO (ANCHE SE IL LAVORO VIENE SVOLTO IN COSTANTE RELAZIONE CON GLI INSEGNANTI DI CLASSE); E’ POSSIBILE ORGANIZZARE INCONTRI E CORSI DI FORMAZIONE (QUALORA I VOLONTARI LO RICHIEDANO).

Chiunque sia interessato può telefonare ai seguenti numeri telefonici o scrivere all’ indirizzo e mail indicato:

Giuliano Falco 3388160769 giulianofalco@gmail.com

Lia 3288853781

Paola 3389210162

Grazie per l’attenzione

Il Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Centro Scuola Territorio di Albenga

Giuliano Falco

mercoledì 12 settembre 2007

materiali 1

Dal sito www.saveriani.bs.it/cem/corsi/materiali3.htm pubblichiamo questo scritto di Antonio Nanni e Claudio Economi; ringrazio la Redazione di CEM Mondialità per la cortesia.

Pedagogia e interculturalitá,
a cura di Antonio Nanni e Claudio Economi

Ha scritto Vaclav Havel: "non possiamo aspettarci di raccogliere i fiori che non abbiamo mai piantato". Ciò vuol dire che dobbiamo avere il coraggio di "osare", di avere fiducia e speranza almeno nel "piantare", nel gettare semi nel cuore degli uomini e delle donne di questo mondo. Dobbiamo saper camminare con piccoli passi ma avendo dinanzi a noi grandi orizzonti. Non è facile costruire insieme una "paideia" per il nuovo millennio ma è certo che non potrà essere la stessa dei millenni precedenti o semplicemente degli ultimi decenni. Siamo veramente di fronte ad un passaggio d’epoca e dunque ad un cambio di paradigmi. Non si tratta di operare un cambiamento di mentalità ma di acquistare una mentalità di cambiamento, una spiritualità da viandanti, un pensiero nomade.
"Paideia" è una parola antica che indica il complesso dell’offerta formativa che il mondo adulto tenta di elaborare e di proporre alle nuove generazioni, per assicurare continuità e cambiamento, tradizione e novità. Noi, almeno nei paesi occidentali, proveniamo da una tradizione filosofica e pedagogica molto ben radicata sul principio "conosci te stesso" (... tanto l’altro è uguale a te, oppure è barbaro, pagano, infedele ...). Insomma: se conosci te stesso (l’identità) hai conosciuto ciò che è essenziale. E questo basta. Ma che ne è di questo principio quando l’altro è proprio diverso e io non riesco più a considerarlo un barbaro, un estraneo, ne a restare indifferente di fronte a lui?
La svolta antropologica da compiere sta proprio qui. Questa metanoia diventa possibile soltanto se ci mettiamo in viaggio verso l’altro, come viandanti, uomini e donne "in esodo". Sono in molti a sottolineare che l’altro è oggi la questione del pensiero. Ma un’etica del volto e una cultura della reciprocità non si improvvisano. Tale scelta è possibile soltanto se il soggetto storicamente dominante accetta il proprio depotenziamento e la propria auto-decostruzione (un atteggiamento antropologico che affonda le sue radici nella teologia della Kenosi). In questo modo nascerà la possibilità di un incontro vero, perché ci si colloca in una situazione di parità reale e non solo fittizia, nella quale non si chiede che sia soltanto l’altro a cambiare, ma siamo anche noi a porci nella situazione di cambiamento. Proprio perché assumiamo un atteggiamento severo di depotenziamento, l’altro è invitato a fare altrettanto. Si crea così il principio di reciprocità: ognuno può dare e può ricevere qualcosa. A chi ha paura di perdere la propria identità culturale, facciamo notare che non è dalla reciprocità che deve temere questo, semmai dall’imperialismo economico che tende a omogeneizzare i comportamenti e le mentalità.
Ma il rapporto tra le culture non deve essere idealizzato perché si colloca sempre all’interno di un rapporto conflittuale di forza che finisce inevitabilmente per produrre "asimmetria" e "squilibrio".
La vera sfida che abbiamo davanti è allora la seguente: come passare dalla "conflittualità" delle differenze alla "convivialità" delle differenze (o almeno ad un riduzione della conflittualità). Una comunità formata da soggetti appartenenti a diverse religioni, culture ed etnie (si pensi a Nevé Shalom deve essere consapevole di rappresentare un luogo profetico e di costituire il terreno più avanzato di sperimentazione della convivenza, e merita pertanto ogni appoggio da parte di chi ha a cuore il futuro "conviviale" dell’umanità.

Alcuni compagni di viaggio

Nella prospettiva di una nuova paideia per il Terzo Millennio scegliamo alcuni compagni di viaggio fra i molti possibili. Comenio per l’Europa, Tagore per l’Asia, Paulo Freire per l’America Latina, Hampata Bâ per l’Africa.

1. JAN AMOS KOMENSKY (Moravia)
Come ha scritto G. Fornizzi nel bel saggio L’interculturalità nella storia della pedagogia, Komensky, nell’età moderna, è stato certamente il primo a voler abbattere certe frontiere: omnes significa per lui tutti, assolutamente tutti, proprio in contrapposizione con le tradizionali chiusure, con precisazioni che già rompono steccati secolari e anticipano convinzioni trasformatesi poi in capisaldi ovvii e indiscutibili. E indicare in quegli omnes i bambini, le donne, i vecchi, e perfino gli anormali ecc. voleva già dire aprirsi nuovi varchi, calcare nuove strade.Il suo pensiero pedagogico è fortemente caratterizzato da un respiro universale quale mai prima di lui si era visto e sentito in campo educativo. La via della luce scritta nel 1640 su richiesta di alcuni amici parlamentari e uomini di cultura inglesi, può a buon diritto essere considerata un’opera — la prima della storia della pedagogia — scritta all’insegna dell’intercultura. In esso la cultura viene rappresentata come la luce che deve illuminare tutti gli uomini. Perché questa luce divenga accessibile ad ogni uomo — si dice uomo, senza badare a niente altro che alla qualifica prima e imprescindibile: l’umanità — Komensky propone:

libri universali,
scuole universali,
collegio universale,
lingua universale.

I valori particolari restano con i loro contenuti di autenticità, tuttavia se non concorrono a formare l’uomo in quanto tale diventano deleteri, distruttivi, appartengono alla follia delle separazioni, delle discordie, delle guerre, invece che all’utopia costruttrice della pace, all’ideale umano universale dell’unità.

2. TAGORE
Rabindranath Tagore (1861 - 1941), che è stato un "poeta universale", sollecitato dalla sua premiazione con il Nobel per la Letteratura del 1913 e dalla sua desolazione per le miserie della prima guerra mondiale, creerà una casa di incontro per uomini di tutto il mondo, a qualunque gruppo etnico, classe sociale o credo appartenessero. La piccola scuola della "Casa della pace" a Santieneketon, trasformata in una Università Mondiale dal nome di Bisso Bharoti, tra i suoi obiettivi aveva il seguente : "l’uomo in qualsiasi posto egli sia, se ha prodotto qualcosa di valore eterno, non può reclamarlo esclusivamente per se stesso e per il suo popolo, perché appartiene, come i diritti acquisiti sin dalla nascita come essere umano, ad ogni uomo" (cfr., Tagore R., Sissu, ed. Guaneb, 1979).

3. FREIRE
Paulo Freire (n.1912) ha parlato del superamento di una coscienza intransitiva in una direzione di una coscienza transitiva: la prima indica la chiusura invalicabile nel proprio concreto vivere situazionale senza alcuna possibilità di critico superamento; la seconda si muove nella direzione di formare l’uomo come persona critica, coscienzatizzata, autonoma, creativa e democratica, non più "oppressa": "...Quando dico educazione penso ad un processo di acquisizione di conoscenza a favore non della libertà, bensì della liberazione... Non si smette mai di cercare la libertà..." (cfr., Freire P., Il canto della liberazione, in Bambini ‘90, VI (1990), n.8).

4. HAMPATÈ BÂ
La civiltà africana, non solo negata ma resa inammissibile durante il secolo del colonialismo, ha ritrovato attualmente le sue voci. Nel processo evolutivo delle reazioni tra l’Occidente e il Terzo Mondo, grande peso hanno avuto politici, letterati, filosofi e artisti nativi. Tra questi un posto di rilevo occupa A. Hampatè Bâ che ha dedicato la sua vita a conservare e difendere la cultura africana; ma ciò non con mentalità statica rivolta sterilmente ad un passato nostalgico; bensì con mentalità dinamica: "la tradizione orale dei popoli africani e la realtà su cui si deve poggiare una cultura viva e vitale, che si evolve nel contatto con le culture esterne senza perciò perdere la propria identità (cfr., Introduzione, a cura di Volpini D., in A. Hampatè Bâ, Aspetti della civiltà africana. Mutamento culturale ed Evangelizzazione, Biblioteca Nigrizia, Bologna 1975).A tal riguardo, così ha scritto il filosofo africano: "La riabilitazione delle lingue africane di base permetterebbe, da parte sua, di valorizzare la tradizione originale di ogni etnia, di pensare nella sua lingua, di raccogliere le tradizioni nella loro lingua senza perderne il sapore e la finezza, come accade invece, inevitabilmente, nelle traduzioni, che "mancano di sale" rispetto all’originale [...]. Si tratta secondo me di aiutare l’Africa a conservare ed a sviluppare la propria personalità, e di permettere di parlare di se stessa. Spetta infatti agli Africani di parlare dell’Africa agli stranieri, e non a questi ultimi, per colti che essi siano, di parlare dell’Africa agli Africani. Come dice un proverbio del Mali: "Quando si è in presenza di una capra, non si deve belare in vece sua". Troppo spesso, infatti, ci hanno attribuito delle intenzioni che non abbiamo, hanno interpretato i nostri costumi o le nostre tradizioni in funzione di una logica che, senza cessare di essere logica, non lo è per noi. Le differenze di psicologia e di comprensione falsano le interpretazioni date dall’esterno". (Hampatè Bâ, op. cit., pp. 97-98)

Indicazioni bibliografiche

Acone G., L’ultima frontiera dell’educazione, La Scuola, Brescia 1986.
Formizzi G., L’interculturalità nella storia della pedagogia, in Agosti A., (a cura), Interculturalità e insegnamento, SEI, Torino 1996.
Gianola P., Pedagogia all’appuntamento del 2000, in "Orientamenti Pedagogici", 42 (1995), pp. 1175-1190.
Montessori M., Educazione e pace, Garzanti, Milano 1970.
Nanni A., Educare alla convivialità, EMI, Bologna 1994, 2a ed. 1995.
Nanni A., Pedagogia del volto. L’educazione dopo Lévinas, in corso di pubblicazione presso la rivista "Testimonianze".
Panikkar R., La torre di Babele, ECP, Fiesole 1990.
Vico G., L’educazione frammentata, La scuola, Brescia 1995.
Vico G. - Santerini M., Educare dopo Auschwitz, Ed. Vita e Pensiero, Milano 1995.
Santerini M., Cittadini del mondo, La scuola, Brescia 1995.

mercoledì 5 settembre 2007

CERCHIAMO VOLONTARI

L'Associazione lavora ormai da anni in alcune scuole cittadine che ospitano alunni stranieri. Il lavoro è molto soddisfacente e gradito sia dagli insegnanti che dagli alunni. In alcune situazioni, in accordo con gli insegnanti, i genitori e il Dirigente Scolastico, le nostre Volontarie seguono anche alunni italiani svantaggiati.

Ma cosa si chiede alle Volontarie? Innanzi tutto di essere disponibili all'accoglienza e al rapporto con il bambino: più di tutto è necessario che l'alunno, sia esso straniero o svantaggiato, senta che la persona è lì per lui, per aiutarlo, per spiegargli alcune cose. E questa vicinanza, questa disponibilità è MOLTO importante: non occorre essere diplomati o laureati per insegnare gli elementi di base della nostra lingua e, soprattutto, l'italiano che si usa quotidinamente. Inoltre, la Volontaria lavora a stretto contatto con il team docente e quindi il lavoro da svolgere viene assegnato dalla maestra.
L'impegno che si richiede è quello di almeno due ore settimanali, per un periodo continuato nel tempo.

L'Associazione si impegna a sostenere le persone volontarie con incontri, riunioni e materiale informativo e didattico.

Chi volesse maggiori informazioni può leggere il post sottostante, scrivere al sottoscritto (giulianofalco@gmail.com) o telefonare al 3388160769

Giuliano Falco

Presidente dell'Associazione

Cos'è l'Associazione

Breve storia del Centro Scuola Territorio

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE
CENTRO SCUOLA TERRITORIO








NESSUNO ESCLUSO.
Breve storia dell’
Associazione
2003-2006
numero uno
marzo 2007











1. Prima dell’Associazione (2003-2006)
Il primo nucleo della nostra Associazione nasce nel 2003 quando viene creato dal sottoscritto, all’interno del Progetto Integrazione dell’Associazione Centro d’Ascolto della Caritas Diocesana di Albenga, il Centro Scuola Territorio.
Il Centro d’Ascolto è stato il pioniere nell’attività verso di sostegno ai bambini stranieri e di promozione degli stranieri quali soggetti attivi del loro processo di integrazione.
Il Centro Scuola Territorio nasce per fornire supporto didattico, pedagogico e formativo ai volontari dell’Associazione Centro d’Ascolto in sostegno agli alunni stranieri o figli di stranieri nelle scuole elementari e medie dell’albenganese.
Gli obiettivi che il Centro Scuola Territorio di prefiggeva erano i seguenti:
1. obiettivi didattici:
- identificare, in collaborazione con i volontari e gli insegnanti, obiettivi didattici per gli alunni inseriti;
- identificare, in collaborazione con gli stessi soggetti, obiettivi pedagogici per gli alunni inseriti;
- coordinare l’attività dei volontari;
- coinvolgere rappresentanti delle comunità migranti al fine di aumentare la conoscenza reciproca;
2. obiettivi formativi:
- fornire informazioni pratiche, didattiche e pedagogiche ai volontari;
- fornire loro un momento di incontro e discussione delle situazioni in cui sono inseriti;
- individuare possibili strategie per la soluzione di situazioni problematiche;
- organizzare momenti di studio, di (auto) aggiornamento, anche in forma seminariale;
3. obiettivi informativi:
- costituire una biblioteca tematica;
- organizzare una rete informativa sul materiale cartaceo, multimediale o di altro tipo, disponibile nelle biblioteche cittadine e dell’ hinterland.

Per ora l’ultimo punto, che si proponeva l’attivazione di una biblioteca tematica, di un’emeroteca per la raccolta di dati sulle comunità, di un archivio per la raccolta di materiale scolastico e dei progetti elaborati dalle diverse scuole, si è sviluppato in maniera ridotta, in quanto in attesa di una sede adeguata, promessa dal Comune di Albenga (che ha finanziato il Centro stesso). Sede che abbiamo ottenuto, ora, come Associazione di Promozione Sociale in forma di locale in questo plesso, in condominio con la Scuola.

Il Centro Scuola Territorio, in collaborazione con l’Associazione Centro d’Ascolto della Caritas Diocesana, ha organizzato anche un corso di formazione, A come Accoglienza (tenutosi ad Albenga, nel periodo di febbraio-maggio 2006). Questo corso ha prodotto un Protocollo d’Accoglienza che è stato diffuso presso tutte le istituzioni scolastiche afferenti all’ex distretto scolastico albenganese.
Al percorso formativo hanno partecipato rappresentanti del personale docente e non docente del I e del II Circolo, volontarie dell’Associazione Centro d’Ascolto della Caritas Diocesana, mediatori culturali stranieri e operatori dei Servizi sociali. I mediatori e gli operatori sono anche membri del Gruppo Formazione Operatori Genitori “Wissal”, costituitosi nell’ambito del Progetto Integrazione promosso dalla citata Associazione Centro d’Ascolto.
La Commissione ha competenze di carattere consultivo, progettuale e deliberativo per quanto riguarda l’inserimento degli alunni e si attiva ogni qualvolta si presenti il caso di iscrizione di alunni stranieri neo arrivati. I compiti della Commissione sono:
- predisporre schede di rilevazione della competenza linguistica ed eventuali altre abilità;
- elaborare griglie di valutazione e di osservazione sul comportamento sociale;
- proporre tracce per attività che favoriscano un approccio interculturale;
- promuovere l’attuazione di laboratori linguistici, individuando risorse interne ed esterne e spazi adeguati e facilitando, dove necessario, il coordinamento tra gli insegnanti che fanno alfabetizzazione;
- favorire e facilitare il rapporto con la famiglia;
- predisporre una segnaletica multi lingue sulle pareti e sulle porte della scuola;
- individuare percorsi di inserimento graduale, qualora venga riscontrata la necessità;
- effettuare, se necessario, un colloquio in itinere con la famiglia, l’alunno e un membro del team docente, dopo qualche mese dall’ingresso nella nuova classe, per valutare il successo dell’inserimento, rilevare eventuali difficoltà, verificare le modalità di collaborazione scuola-famiglia;
- propone al Collegio Docenti un documento di valutazione consono al processo di inserimento e integrazione seguito dall’alunno;
- costituire un Centro di Documentazione, in collaborazione con il Centro Scuola Territorio, sull’intercultura, con materiale didattico e informativo specifico, consultabile dai docenti e da tutte le persone interessate.

Il Centro Scuola Territorio ha coordinato le volontarie dell’Associazione Centro d’Ascolto della Caritas diocesana per il periodo 2003/2006, le quali hanno potuto partecipare a riunioni di sintesi mensili in cui venivano discussi problematiche e soluzioni, ansie e situazioni diverse.
Ha ottenuto dall’Università di Genova il riconoscimento quale ente presso cui gli studenti possono svolgere l’attività di tirocinio.
Del Centro hanno parlato la stampa (Il Secolo XIX) e diversi siti internet (http://www.didaweb.net/, il sito del Servizio Intercultura del Comune di Roma e quello del Polo contro la Discriminazione della Regione Campania) nonché una tesi discussa presso l’Università di Trieste.



2. Nasce l’Associazione (2006)

Nel 2006, il Centro Scuola Territorio si trasforma in Associazione di Promozione Sociale trovando anche uno stato giuridico che gli permetterà di operare quale soggetto attivo nel processo di integrazione delle comunità straniere, a partire dai bambini che frequentano le nostre scuole.
L’attività dell’Associazione è centrata sul volontariato nelle scuole elementari a sostegno degli alunni stranieri. Questa attività non esaurisce però le finalità della nostra Associazione che si occupa, come recita lo Statuto, di stranieri, di diversamente abili e di nuove marginalità.
Nel marzo del 2006, presenta in partenariato con il Comune di Albenga (Assessorato ai Servizi Sociali e Assessorato alla Pubblica Istruzione) il Progetto Città Solidale che si classifica al XVIII posto (su una cinquantina di progetti ammessi al finanziamento, più diversi esclusi).

Il Progetto è stato finanziato al 75% e ha permesso di attivare molte iniziative, tra cui:
1. l’apertura di due sportelli psicologici genitori-insegnanti nei due circoli didattici della città: due psicologhe sono a disposizione di genitori e insegnanti delle scuole materne ed elementari, senza spesa alcuna per la scuola;
2. l’attivazione di corsi di lingua italiana per adulti stranieri in collaborazione con il locale Centro di Formazione Permanente (presso la Scuola Media Alighieri di Albenga);
3. la traduzione di avvisi per la scuola materna.

Altre attività previste dal Progetto sono in gestazione: vanno dalla creazione di un sito internet alla redazione di un bollettino di collegamento tra tutti gli operatori che intervengono sui bambini stranieri e le loro famiglie così come intervengono sugli alunni diversamente abili (e famiglia).

Altri progetti che hanno visto la nostra Associazione promotrice sono:
a) Progetto Ulisse, avviato lo scorso anno scolastico. Ha coinvolto una ventina di alunni del Liceo Classico, Scientifico e Linguistico di Albenga su attività di volontariato nel plesso Paccini. Ha riscosso un discreto successo per cui verrà replicato anche quest’anno. Prevede che gli studenti liceali svolgano attività propedeutiche al volontariato (è da sottolineare che la parola d’ordine della giornata del volontariato che si è tenuta pochi giorni fa, era quella di coinvolgere i giovani); il Progetto Ulisse è stato “esportato” a Finale Ligure presso l’Istituto Alberghiero Migliorini;
b) Progetto Tante scuole uno stesso mare. È ancora allo stadio preliminare. Presentato in partenariato con l’Amministrazione Comunale prevede l’organizzazione di un Convegno internazionale che coinvolga istituzioni scolastiche di Albania e Marocco (per meglio conoscere i percorsi scolastici dei ragazzini che ritroviamo nelle nostre scuole) e Francia e Spagna (per meglio conoscere come hanno risolto i problemi che si sono presentati).

3. Enti, Istituzioni o individualità con le quali collaboriamo

ARCISolidarietà di Savona
Si tratta di una onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) di Savona che, diffusa sul territorio nazionale, ha manifestato molto interesse per collaborare a nostre proposte. Grazie a questa collaborazione potremo presentare progetti alla Fondazione Comunitaria per il Ponente Savonese (che, per motivi burocratici può finanziare solo onlus e non associazione come la nostra).
Stiamo pensando, attraverso l’ARCI di elaborare progetti finalizzati all’utilizzo di volontari del Servizio Civile Nazionale: un’ottima occasione per ampliare l’offerte formative a tutti i bambini,in primis quelli in stato di bisogno, a prescindere dalla nazionalità.

CESAVO – Centro Servizi Al Volontariato di Savona
Siamo in stretto contatto con il CESAVO, anche perché offre numerosi servizi (gratuiti) al mondo del volontariato

ASAL - Associazione Studi America Latina
Si tratta di una Ong (Organizzazione non governativa) di Roma che ha presentato il Progetto Marocco (finalizzato a creare occasioni di educazione non formale per bambini e ragazzi della zona rurale di Beni Millal (zona centro orientale del Marocco da cui provengono il 90 % dei marocchini dimoranti ad Albenga). In questo progetto sono state coinvolte l’amministrazione Provinciale e quella Comunale. La nostra Associazione collabora nell’organizzare corsi di formazione per insegnanti e altri momenti di formazione che vedano coinvolti anche i migranti. A gennaio abbiamo organizzato un incontro con tutti i dirigenti delle scuole del distretto scolastico albenganese per la presentazione dell’ASAL e del Progetto Marocco, nonché di altre iniziative.

Ufficio Cooperazione/Europa dell’Amministrazione Provinciale
Come l’Amministrazione Comunale di Albenga, anche questo Ufficio ci ha individuato come referenti sul territorio. Prossimamente avremo un incontro con loro per chiarire il nostro ruolo.

Tavolo Educativo Permanente Ingauno
Siamo stati invitati a partecipare ai lavori di questo Tavolo che, tra le sue finalità, la più importante è quella di creare occasioni di orientamento per i giovani e di collegare il mondo del lavoro e quello della scuola.

Studentesse universitarie
Si sono rivolte a noi, oltre la già citata laureata di Trieste, alcune universitarie albenganesi che, a diverso titolo sono interessate alla nostra attività interculturale (una di queste sta lavorando a una tesi sui progetti di integrazione nel savonese, per cui una parte cospicua del suo lavoro riguarderà il Progetto Città Solidale).



4. Attività già organizzate
Il 16 ottobre u.s. presentazione del Centro territoriale misto di documentazione e formazione sull’ handicap “Sergio Neri” di Savona;
traduzione di documenti diversi per la scuola dell’infanzia;
incontri preliminari per le attività succitate.
Sono stati organizzati Quattro incontri sull’intercultura e l’educazione alla mondialità

L’Associazione di Promozione Sociale Centro Scuola Territorio di Albenga e l’Associazione Studi America Latina di Roma organizzano quattro incontri su tematiche interculturali.

Gli incontri sono stati organizzati congiuntamente dalle due Associazioni, nell’ambito del Progetto Città Solidale, e sono principalmente rivolti agli insegnanti delle scuole di base e scuole medie ma aperti a tutti gli operatori interessati.

Si articolano in quattro incontri che si terranno il giovedì nell’Aula Magna delle Scuola Media “Alighieri” (g.c.).
Il primo incontro avrà luogo giovedì 8 marzo, dalle ore 14.30 alle ore 16.30.

Gli argomenti trattati saranno i seguenti:

Immagine del mondo, carta di Peters;

Sperimentazione percorsi didattici;

metodologie educazione intercultuale;

mediazione linguistica culturale.

Gli animatori saranno le dottoresse Elide Taviani e Sara Tarantino dell’Associazione Studi America Latina; l’insegnante Giuliano Falco, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Centro Scuola Territorio e docente presso il II° Circolo Didattico di Albenga nonché personalità straniere.

mercoledì 13 giugno 2007



Storia dell'Associazione II parte
ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE
CENTRO SCUOLA TERRITORIO
NESSUNO ESCLUSO.
numero DUE, GIUGNO 2007
L’acqua e i ponti.
Sono trascorsi pochi mesi dall’uscita del primo numero di Nessuno escluso. e diamo alle stampe (si fa per dire) il secondo numero. Per quale motivo? Perché, come recita il vecchio adagio, molta acqua è passata sotto i ponti, anche se in poco tempo.Come avevamo già scritto in precedenza, l’Associazione nasce formalmente il 9 maggio 2006 ma in poco più di un anno, e contando solo sulle nostre esigue forze, siamo divenuti una “potenza”, almeno nel nostro piccolo.In quest’anno abbiamo attivato, grazie alle socie Paola Mattioli, Paola Semeria e Lia Dondi e alla sensibilità della Prof. Marina Buzzone del Liceo, la seconda annata del Progetto Ulisse. Che anche quest’anno, ha coinvolto una ventina di alunni del Liceo Classico, Scientifico e Linguistico di Albenga su attività di volontariato nel plesso Paccini e in quello di Vadino (II° Circolo Didattico).Il Progetto prevede che gli studenti liceali svolgano attività propedeutiche al volontariato: sono andati nelle classi che ospitano alunni stranieri e li hanno supportati. Notevole è il fatto che alcuni studenti del Liceo avrebbero voluto prolungare, in qualità di volontari, il Progetto. Questo ha comportato alcuni problemi burocratici e assicurativi (molti liceali sono minorenni), che verranno risolti il prossimo anno. Da segnalare il fatto che il Progetto Ulisse è stato “esportato” a Finale Ligure presso l’Istituto Alberghiero Migliorini e, cosa non meno importante, che questo Progetto sarà oggetto di una tesi universitaria…Quest’anno è continuata l’attività legata al Progetto Città solidale, cui abbiamo fatto cenno nel precedente numero:sono stati attivati due sportelli genitori insegnanti nel Primo e nel Secondo Circolo Didattico di Albenga;abbiamo finanziato i Corsi di Lingua italiana per adulti stranieri tenutisi nel Centro Territoriale Permanente di Albenga;abbiamo organizzato in collaborazione con l’ASAL, prestigiosa ong nazionale, quattro incontri di formazione all’educazione alla mondialità e all’intercultura.Il momento culminante della nostra attività è stata l’organizzazione (con fondi del Progetto Città Solidale) del Convegno “Marocco così vicino così lontano: esperienze didattiche al di qua e al di là dal mare”, tenutosi ad Albenga l’11 maggio. Il Convegno, organizzato dalla nostra Associazione, in collaborazione con la Provincia di Savona, l’Amministrazione Comunale di Albenga, il MLAL-Progetto Mondo, l’ASAL e il Centro Culturale Islamico cittadino ha visto un discreto numero di partecipanti. Fra i relatori del Convegno, oltre al sottoscritto, le socie Paola Semeria e Paola Mattioli, che hanno raccontato la loro esperienza di volontarie.La sera, nell’Auditorium San Carlo di palazzo Oddo, è stato presentato in anteprima nazionale un video sull’immigrazione musulmana ad Albenga.Con l’ASAL, si è sviluppata una fattiva collaborazione e la vicepresidente, Elide Taviani, ha confermato la loro disponibilità a collaborare a tutti i livelli con noi. Questo significa poter presentare, ad esempio, progetti ai vari enti e fondazioni, senza dover modificare lo statuto ed evitando problemi burocratici di varia natura.In seguito al successo del convegno (e su sollecitazione della stessa Taviani, l’Amministrazione Comunale ci ha dato, finalmente!, una sede idonea alle nostre attività, nei locali della ex Pretura.siamo entrati nel Gruppo di Supporto del Progetto YEPP, che prevede l’elaborazione di progetti e attività dirette al mondo giovanile per prevenire manifestazioni di emarginazione e devianza;siamo membri attivi del CoCoDe, il Coordinamento della Cooperazione Decentrata, che riunisce tutti gli organismi che si occupano a livello cittadino di intercultura e stranieri;abbiamo costituito il gruppo del progetto Baobab, che prevede l’attivazione di laboratori per l’educazione alla mondialità e all’intercultura, in collaborazione con Africa e Mediterraneo, l’Associazione Kikoa e l’Amministrazione Provinciale.
Da segnalare la costituzione di un gruppo di contatto con mamme marocchine del II° Circolo che si sono dichiarate disponibili a lavorare con noi e verso gli altri genitori stranieri.

conclusioni

Come recita il vecchio adagio, la carne al fuoco è molta, e molte sono le cose vorremmo fare. Ringrazio chi, come le nostre volontarie, permette di affrontare il compito più delicato e più difficile, ma anche più importante: quello di far sì che i nuovi arrivati si sentano a casa, nella nuova casa dove, accanto a problemi grandi, ci sono anche persone che pensano a creare un ambiente accogliente. Perché non bisogna dimenticare che una comunità dove ci sia spazio per i più piccoli, per gli “ultimi” è una comunità dove tutti vivono meglio.Nessuno escluso: non è solo uno slogan. È un programma e un progetto per costruire una scuola e una città per tutti e per ciascuno dove insieme combattere i meccanismi di esclusione e di abbandono, di emarginazione e di rifiuto.È una strada lunga e non facile. Ma è l’unica da percorrere.



Giuliano Falco






per contatti:

giulianofalco@gmail.com